lunedì 14 dicembre 2009

Il niqab è legale. Che si voglia portarlo oppure no, bisogna ricordare che il niqab è un "indumento religioso" ed in quanto tale risponde alla legge degli indumenti religiosi, non può essere paragonato ad un casco integrale.... soprattutto, astafirUllah, da chi si professa musulmano!!!!!

Dal blog di Umm Usama
Da: http://www.islam.forumup.it/




Secondo un'agenzia Apcom del 29 maggio u.s., alcune donne parlamentari (bontà loro?!) hanno presentato un progetto di legge che "fa propria e generalizza una circolare del Ministero dell'Interno del 2000, che impediva l'uso in pubblico di capi d'abbigliamento idonei a travisare i tratti delle persone che li indossano, e punta a modificare una legge del 1975 in materia di ordine pubblico. Il testo consta di un solo articolo, che recita: "Negli istituti scolastici pubblici e parificati, di ogni ordine e grado, in tutti i luoghi pubblici o aperti al pubblico, i segni e gli abiti che, liberamente scelti, manifestino palesemente l'appartenenza religiosa dei soggetti, devono ritenersi parte integrante degli indumenti abituali che concorrono, nel loro insieme, ad identificare chi li indossa, a condizione che la persona mantenga il volto scoperto e riconoscibile"."



Alcune sorelle, terrorizzate per mesi dalla campagna anti-hijâb di politici e mass media, culminata nell'assurda proposta di vietare alle minorenni di indossare il foulard (inasprendo la stessa legge francese, che lo vieta "solo" negli istituti scolastici) si sono sentite sollevate pensando "almeno l'hijâb è legale!!".

Ma, sorelle, questi politici ci stanno prendendo in giro! L'hijâb è SEMPRE stato legale in Italia… Già la circolare MI.A.C.E.L. del 15 marzo 1995, n°4, intitolata "Rilascio di carta d'identità a cittadini che professano culti religiosi diversi da quello cattolico – Uso del copricapo", recitava:



"L'Unione delle comunità ed organizzazioni islamiche in Italia ha espresso la difficoltà, incontrata dalle donne di religione islamica presso gli uffici comunali e circoscrizionali di appartenenza, ad ottenere il rilascio della carta d'identità dietro presentazione di foto che le ritraggono a capo coperto.

La questione per il passato è già stata sottoposta all'attenzione di questo Ministero, in relazione alla circostanza che determinate religioni impongono l'uso continuo del copricapo o del capo coperto.

Ciò premesso questo Ministero è dell'avviso che nei casi in cui la copertura del capo in vari modi: velo, turbante o altro, è imposta da motivi religiosi, la stessa non può essere equiparata all'uso del cappello, ricadendo così nel divieto posto dall'articolo 289 del regolamento del t.u.l.p.s.

Invero l'accennata disposizione regolamentare non parla di capo scoperto ma bensì fa riferimento al cappello cioè ad un accessorio dell'abbigliamento il cui uso è eventuale e che, per le sue caratteristiche, potrebbe alterare la fisionomia di chi viene ritratto.

Diverso è invece il caso in esame ove il turbante ovvero il velo delle religiose, sono parte degli indumenti abitualmente portati e che concorrono nel loro insieme a identificare chi li porta.

Ciò premesso si ritiene opportuno, anche alla luce di possibili richiami al precetto costituzionale della libertà di culto e di religione, che le richieste in argomento debbano trovare favorevole accoglimento presso le amministrazioni comunali, purché i tratti del viso siano ben visibili.

Si pregano le SS.LL. di curare la più celere e massima diffusione del presente documento presso i Comuni ed, in particolare, i servizi demografici".



Questa circolare era stata ottenuta dopo la battaglia "mediatica" di sorelle che non si erano arrese di fronte alla richiesta di presentare delle fotografie a capo scoperto per poter ottenere documenti di identità. Nonostante l'esplicito invito a "curare la più celere e massima diffusione" della circolare, dopo più di 12 anni sembra che questo chiarissimo documento non sia stato ancora recepito da tutti quei politicanti che pure si dicono grandi esperti dell'Islâm, e che ciclicamente (probabilmente quando sono in crisi di visibilità) riaccendono la polemica sul "velo islamico" caricandolo di significati politici che non hanno nulla a che vedere con l'hijâb…

Viene perciò da chiedersi: se da più di 12 anni il foulard è stato riconosciuto "legale", a che scopo presentare una nuova legge a riguardo? Ebbene, la nuova legge non mira a concederci gentilmente l'hijâb, mira invece a vietare il niqâb.

"Indossare il 'burqa' lasciando il volto scoperto sembra un buon modo per integrare e rispettare le culture religiose di ognuno senza perdere di vista la necessità di tutelare e garantire la sicurezza di tutti", si legge infatti nella presentazione che accompagna la proposta di legge.

Allora facciamo un passo indietro… perché forse i ritmi frenetici dei mass media tendono a farci dimenticare episodi importanti…

Siamo a Drezzo, piccolo Comune in provincia di Como amministrato dalla Lega, nel luglio del 2004. Sabrina Verroni, 34 anni, nata e residente a Drezzo, sposata con un marocchino e convertita all'Islâm, sta aspettando l'autobus, indossando, come fa da anni, il niqâb (velo integrale). Passa di lì un vigile e le fa una contravvenzione, contestandole il reato della violazione dell'articolo 85 del Regio decreto 773 del 1931, che vieta di comparire in luogo pubblico mascherati. Il risultato? 42 euro di multa.

Secondo l'avvocato Serena Soffitta, legale della nostra sorella Sabrina, la norma contestata è quella che vieta i mascheramenti in pubblico, e non sarebbe applicabile nel caso di veli indossati per motivi religiosi, come nella fattispecie. Ma il sindaco leghista, Tolettini, replica emettendo un'ordinanza che proibisce di circolare in burqa.

Il prefetto locale, Guido Palazzo, annulla l'ordinanza, rilevando «eccesso di potere e duplicazione di norme esistenti».

Sembra ormai innescata la "guerra del burqa", su cui si gettano come al solito tutti i giornalisti più cialtroni d'Italia…

Dopo aver ricevuto altre contravvenzioni, nel mese di settembre la sorella Sabrina decide di rivolgersi direttamente al Presidente della Repubblica, con una lettera aperta a Carlo Azeglio Ciampi, pubblicata dalla Provincia di Como e dalla cronaca locale del Corriere della Sera. Sabrina Verroni chiede «una sua autorevole presa di posizione, che saprà senz'altro placare questa rovinosa marea che sta per soffocare il senso della ragione, della tolleranza, della pacifica convivenza tra culture e civiltà diverse». Nella lettera la donna racconta la sua storia: la conversione all'Islam e la decisione di portare il velo: «Il velo, il cui nome tecnico è niqab - scrive - non è un'imposizione, indossarlo è una mia libera determinazione nel convincimento di osservare lo spirito più profondo della fede che ho abbracciato. Non ho mai dato fastidio a nessuno e i miei concittadini, a parte le iniziali, inevitabili incomprensioni, non ne hanno mai dato a me e ai miei familiari. Il tutto fino al luglio scorso, quando si è innescato il perverso meccanismo che ritengo Le sia noto e che ha ridotto la mia quotidianità a un incubo senza speranza di risveglio". "La verità - scrive ancora Sabrina Varroni a Ciampi - è che ho paura, paura per i miei figli, per mio marito, per me». «Senza che io potessi farci nulla questa vicenda ha travalicato i confini della mia piccola comunità, in cui ero accettata e compresa da moltissimo tempo, è esplosa, esasperata e fagocitata dalla macchina mediatica. Ora che sono state soddisfatte le manie di protagonismo, la brama di apparire ad ogni costo di qualcuno con cui pur dividevo i banchi di scuola (il riferimento è al sindaco leghista Cristian Tolettini, ndr.) chi tutelerà le mie creature? Ho paura della violenza che questa pubblicità da me non voluta è in grado di scovare, di snidare, di far affiorare, indirizzandola verso la mia famiglia, contro creature incolpevoli ed ignare». "Che male sto facendo?", è la drammatica domanda che si rivolge Sabrina Verroni. Che aggiunge: "Non ho mai rifiutato di farmi riconoscere; ho chiesto che a farlo fosse un impiegato di sesso femminile. La sua autorevole presa di posizione, conclude, saprà senz'altro placare questa rovinosa marea che sta per soffocare il senso della ragione, della tolleranza, della pacifica convivenza tra culture e civiltà diverse».



E il 14 ottobre giunge la risposta del Quirinale, dodici righe a firma di Gaetano Gifuni, segretario generale della Presidenza della Repubblica, che sdrammatizza la situazione e vuole "assicurare la signora che in Italia c'è libertà di culto". Anzi, la Presidenza della Repubblica cita esplicitamente "il prefetto di Como", il quale "ha già fatto decadere l'ordinanza del sindaco di Drezzo".



Allahu Akbar…



Mi pare (correggetemi se sbaglio) che il Presidente della Repubblica sia il "garante della Costituzione"… dunque, come si dice, qui i casi sono due: o tutti quelli che definiscono il niqâb illegale prendono atto dell'autorevole posizione del Presidente, oppure si rendano conto che stanno buttando a mare la figura del garante costituzionale, nonché la Costituzione stessa.

Come giustamente aveva subito inteso il prefetto di Como (che Allah lo guidi al bene, âmîn!), la norma che vieta i mascheramenti in pubblico non può essere legalmente applicabile nel caso del niqâb, indossato per motivi religiosi, allo stesso modo in cui il cappello sulle foto per la carta d'identità non può essere paragonato all'hijâb, che viene indossato sempre e concorre nell'identificazione della donna ritratta.

E adesso, tre anni dopo, queste parlamentari vorrebbero riproporre la tesi leghista in una nuova salsa?!...

Celando per di più il tentativo di combattere il niqâb dietro la necessità di preservare la "sicurezza"… ma nessuna sorella munaqqaba si è mai sognata di impedire il "riconoscimento" in caso di necessità, dinanzi a un poliziotto o ad un carabiniere! Naturalmente, nel caso in cui ci siano poliziotte donne, le sorelle chiedono di essere riconosciute da queste ultime… allora dov'è il problema?!

Ricordiamo anche a chi se lo fosse dimenticato che alla Camera dei Deputati siede il cosiddetto "onorevole" Vladimir Luxuria, un/una?! travestito (con l'elezione del/la quale abbiamo fatto ridere il mondo), a cui di certo non viene chiesto ogni giorno di togliersi tutto il mascherone di trucco per verificare che la sua faccia corrisponda a quella dei documenti! E siede in Parlamento!

Per quanto riguarda fantomatici "terroristi travestiti da donne in burqa" per compiere attentati, sinceramente spero che nessun responsabile dell'ordine pubblico prenda sul serio tale ipotesi: quale "terrorista" sarebbe così folle da indossare il niqâb, attirandosi addosso tutti gli sguardi di poliziotti, vigili e carabinieri, invece di mettersi jeans e maglietta, passando così completamente inosservato?

Inoltre, seguendo questo stesso ragionamento si dovrebbero proibire le maschere di Carnevale; anzi, celarsi dietro una maschera veneziana sarebbe certamente un miglior modo di mimetizzarsi (sempre seguendo il ragionamento del loro ipotetico "terrorista"), perché le maschere sono migliaia, dunque è più facile confondersi nella folla, al contrario le donne che portano il niqâb in Italia sono abbastanza rare, e controllatissime…

Perché poi non vietare il casco integrale (che invece è obbligatorio?)… un terrorista, sempre seguendo l'assurdo ragionamento di cui sopra, potrebbe fare un attentato direttamente con la moto! Non mi pare un motivo per abolire né casco né moto!



Vorrei seriamente rivolgermi prima di tutto alle sorelle: subhanaAllah, non abbiate paura che vi possano impedire di portare il foulard, e non lasciate che vi trascinino in un "gioco al ribasso"… InshaAllah difendete anche il niqâb, e anche se non lo indossate! Io non difendo il niqâb perché lo porto, lo difendo perché si tratta di un'adorazione di Allah (subhânaHu waTa'ala)! Inoltre, se ognuna di noi lotta solo per ciò che la riguarda, dov'è la sorellanza?

Chiedo inoltre ai fratelli responsabili di varie associazioni "rappresentative" dell'Islâm: difendete le vostre sorelle! Basterebbe una presa di posizione chiara per ribadire che anche il niqâb è legale… Inoltre, è evidente che il niqâb sia una scusa, come di volta in volta lo sono stati la poligamia (in una società adultera come quella italiana, si sono visti addirittura i partigiani dei matrimoni gay denunciare tranquilli fratelli poligami da vent'anni perché agirebbero "contrariamente al buon costume"! ma siamo seri!!), i matrimoni islamici tra minorenni (ossia: una ragazza di 17 anni in Italia può accompagnarsi "legalmente" con un uomo diverso ogni giorno, ma se firma in moschea un contratto islamico di matrimonio con quello che comunque – per la legge italiana – è sempre "il suo ragazzo", succede il finimondo!), e si potrebbero fare tanti altri esempi di attacchi pretestuosi contro qualsiasi cosa profumi di Islâm…

Per questo, ribadisco: cari fratelli cosiddetti rappresentanti dell'Islâm italiano, già una sorella a Milano è stata picchiata in mezzo alla strada soltanto perché indossava il velo, e non abbiamo sentito la vostra voce… ogni sorella deve difendersi da sola, e magari combattere contro la burocrazia leghista, prendere l'avvocato e arrivare fino al Presidente della Repubblica, come ha fatto la nostra meravigliosa sorella Sabrina mashaAllah, oppure inshaAllah possiamo sperare nel vostro sostegno fraterno?... e ricordate che il Messaggero di Allah (sallAllahu 'alayhi waSallam) disse: "Ogni Musulmano che abbandoni un altro Musulmano, quando venga attaccata la sua persona o il suo onore, Allah non verrà mai in suo soccorso in casi simili. Ogni Musulmano che accorra in aiuto di un altro Musulmano quando la sua persona o il suo onore siano attaccati, Allah lo soccorrerà" (riportato da Abû Dâwûd)



Umm Yahyâ

Jazakillahukhayran alla sorella Hannah

per la precisa ricerca delle fonti giornalistiche!!

25 commenti:

  1. Hamdulillahi...nonostante le recenti riforme della legge sulla sicurezza, il niqab rimane legale a tutti gli effetti (proibizione di coprire il volto "senza giustificato motivo" ....il motivo dietro il niqab esiste ed è religioso). Allahu Akbar!!!

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  2. Allahu Akbar!

    I nostri padri sapevano cosa scrivevano quando hanno fatto la Costituzione Italiana.

    Diversi membri della mia famiglia sono morti per quel pezzo di carta..... il corpo di mio nonno giace ancora in terra straniera....

    Come è che si dice? Secondo me si stà rivoltando nella tomba a sentire cosa vogliono fare della libertà per cui lui ed i suoi giovani compagni sono morti, lasciando mogli e figlie ad aspettare mariti e padri e fratelli che non sarebbero più tornati.....

    Se i nostri nonni vedessero come ci siamo ridotti, servi di un padrone vile, dubito che ci chiamerebbero "italiani".

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  3. Sorelle, posso dirvi che il salvo giustificato motivo è deciso comunque dal giudice?
    Essendo uno stato laico sta al di sopra della religione, quindi quel giustificato motivo, se religioso, sta nell'apertura mentale del giudice.. però machallah abbiamo un avvocato che ci difende ^^

    v. Amatullah

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  4. Speriamo bene :)

    Ma come può il sentimento religioso essere al di sotto della laicità dello stato se quello stesso stato dichiara nella sua costituzione che ogni culto è libero senza discriminanti per nessuno????

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  5. tesoro, il discorso non è cosi semplice, purtroppo lo sai bene. Legalmente, di fatto, se oggi vai in giro con il niqab ti fermano. Il giudice deve poi stabilire se quel giusta causa che tu adduci a motivo religioso è valido o meno come giusta causa.
    Io per esempio d'inverno porto una sciarpa davanti al viso, incredibilmente fa l'effetto del niqab..la giusta causa è che fa freddo!

    si parla anche di libertà di parola eppure lo sappiamo bene che è tutto un po' legato..
    torniamo al discorso principale.. sta a te avere un bravo avvocato che dica tutto e nulla per ore per condizionare il giudice ad ammettere la giusta causa.. e questo c'è alhamdulillah

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  6. IN ITALIA VALE ANZITUTTO LA COSTITUZIONE, IL CODICE PENALE, IL CODICE CIVILE.
    IN ITALIA CIRCOLARE A VOLTO MASCHERATO E' UN REATO, INVOCARE LA LIBERTA' RELIGIOSA PER ESONERARSI DAL RISPETTARE IL CODICE PENALE NON E' AMMISSIBILE.
    CON POCA SPERANZA DI PUBBLICAZIONE.

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  7. IN ITALIA E' REATO CIRCOLARE A VOLTO COPERTO, E DA TEMPI "NON SOSPETTI".
    PERTANTO TALE DIVIETO E' LEGITTIMO.
    IN UN PAESE CIVILE, PREVALE LA SICUREZZA PUBBLICA SULLE PRETESE RELIGIOSE PRIVATE. CHI NON CI STA, EMIGRI SUBITO ALTROVE.

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  8. IN ITALIA, CIRCOLARE CON LA FACCIA MASCHERATA E' UN REATO, E LE FORZE DELL'ORDINE LO SANNO BENISSIMO. CHI CIRCOLA CON LA FACCIA COPERTA DEVE ESSERE SMASCHERATO, IDENTIFICATO, DENUNCIATO E PUNITO SECONDO LA LEGGE. VI SFIDO A PUBBLICARE QUESTO COMMENTO. SE NON LO FATE, SIETE IN MALAFEDE.
    GIANCARLO MATTA .

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  9. Credo che lei debba immediatamente andare a leggersi il codice penale, civile e tutto il mattone giudiziario italiano.

    SONO IO CHE LA SFIDO: mi dica quale articolo della legge che a gran voce richiama proibisce l'uso del niqab! Non lo farà... perchè non esiste!

    PRIMA DI PARLARE E RIEMPIRVI LA BOCCA DI SOLA ARIA FRITTA, LEGGETE E INFORMATEVI!!!!

    L'IGNORANZA è LA MALATTIA DEL SECOLO......

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  10. ED IO ACCETTO LA SUA SFIDA !
    IN ITALIA, CIRCOLARE CON IL VOLTO COPERTO E' UN REATO. LO STABILISCONO :
    IL VIGENTE TESTO UNICO DELLE NORME DI PUBBLICA SICUREZZA : ARTICOLI 85 E 151 ;
    LA LEGGE 152 / 1975 ARTICOLO 5 ;
    IL DECRETO LEGGE 144 del 27.07.2005 (IL COSIDDETTO DECRETO "PISANU") CONVERTITO NELLA LEGGE 155 / 2005
    CHE PREVEDE FINO A DUE ANNI DI ARRESTO E 2.000 EURO DI AMMENDA.
    LE SEGNALO CHE PER TALE REATO SONO IN CORSO VARI PROCESSI PENALI. VADA LEI A CONTROLLARE !
    L’ARIA FRITTA CE L’AVRA’ LEI NELLA ZUCCA. BUON VIAGGIO.

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  11. Ecco... la solita cretinata..... faccio rispondere all'avvocato, vah.....

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  12. Se guardi i post che ho fatto sul forum (che per comodità ti allego: http://islam.forumup.it/about3747-0-asc-90-islam.html) ho già spiegato che il TULPS non vieta perchè le norme citate non sono riferibili, la legge 152 del 75 vieta caschi e altri oggetti che rendano difficoltoso il riconoscimento ma c'è l'esimiente del giusto motivo e molte sentenze hanno ravvisato la religione come tale, la norma poi ha finalità di repressione in luoghi pubblici e di manifestazioni. La legge 155 del 2005 ha solo inasprito le pene nei termini indicanti. Quindi.. nihil novi sub sole!
    Rimane la questione nei termini di cui avevo parlato con Ayesha.

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  13. Grazie :)

    davvero molto gentile da parte tua, ti ringrazio molto.

    Adesso vediamo cosa risponde il nostro amico del maiuscolo!!!!!

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  14. Signor Anonimo del maiuscolo,

    io a differenza sua non vivo attaccata alla tastiera... ho una vita fuori dalla rete e da questo blog, quindi se non la pubblico "velocemente" e perchè NON LA VEDO!!!

    Ho deciso di non pubblicarla per un semplice motivo. non perchè lei abbia ragione, ma perchè lei è un ignorante che non guarirà mai dalla sua malattia..... ed io non voglio esserne infettata!

    Alameno qui, io non debbo per forza "sopportarla" per civile convivenza, quindi..... la scarico allegramente, infischiandomene delle sue cretinate.

    Una buona giornata :)

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  15. LEI E’ CAPACE SOLTANTO DI FARFUGLIARE INSOLENZE PUERILI, E SGRAMMATICATE, PER GIUNTA ! POI DA DELL’IGNORANTE AGLI ALTRI.
    CHE NE SA LEI SE IO “VIVO ATTACCATO ALLA TASTIERA” ?? E SE ANCHE FOSSE COSI’, COSA C’ENTRA COL DISCORSO DELLA FACCIA MASCHERATA, CHE LEI NON HA IL CORAGGIO DI SOSTENERE CONTRO DI ME, NON POTENDO ESPORRE ARGOMENTAZIONI SERIE ??

    …tutto il mattone giudiziario italiano..…aria fritta..…
    la solita cretinata.....faccio rispondere all'avvocato, vah.....
    …ignorante che non guarirà mai dalla sua malattia.... ed io non voglio esserne infettata! …infischiandomene delle sue cretinate

    E’ LEI A ESSERE INFETTATA DAL FANATISMO ISLAMICO.
    BADI CHE IN ITALIA ANCHE GLI ISLAMICI SONO OBBLIGATI A RISPETTARE TUTTE LE NORME DI BUONA CONDOTTA CIVILE, IN CASO CONTRARIO SARANNO COSTRETTI -CON LA RAGIONE O CON LA FORZA- A TROVARSI UN ALTRO PAESE. QUESTO LO GARANTIAMO SICURO COME IL LEVARE DEL SOLE.

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  16. Guardi, la pubblico, così è contento e noi ci facciamo due risate......

    ma è l'ultima volta.... le conviene sloggiare, perchè questo non è un posto dove sfogare le repressioni di una vita inutile e meschina......

    inoltre mi accorgo che non sa leggere, quindi.... perchè sprecare il mio tempo....

    Addio. :)

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  17. Lo sai d*******e che con ora e data posso risalire al tuo indirizzo ip e denunciarti alla polizia postale????

    :) pensaci......

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  18. As salamu aleikum wa rahmatullahi wa barakatuhu.

    V.Amatullah: io non sono MAI stata fermata con il mio niqab, nonostante sia addirittura entrata in questura continuando ad indossarlo!!! E le sentenze fino ad ora emesse (pochissime, si contano sulle dita di una mano) hanno dato ragione al motivo religioso (soltanto in un'occasione, forse, non è stato riconosciuto). Il dato di fatto è che NESSUNO ti ferma, figurati se ti denunciano...hamdulillah!!! Tra parentesi, non possono proprio fermarti (se non per il riconoscimento) in mezzo alla strada, semmai in un luogo pubblico come recita la 152 o durante una manifestazione pubblica. Hamdulillahi, ora come ora per le sorelle munaqqabat non ci sono problemi. Insha Allah khair.

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  19. Buongiorno,
    mi chiamo Marco e sono cattolico praticamente, anche se ritengo di avere una mentalità piuttosto aperta e di essere piuttosto cosmopolita avendo vissuto e tutt'ora vivendo in città estere molto multiculturali.

    Volevo sentire un punto di vista differente, visto che non ho molte occasioni per parlare con persone che indossano il niqab (conosco moltissimi mussulmani e mussulmane, ma nessuno di questi lo porta).

    La mia domanda principale è: "è così importante per voi portare questo indumento?" ecco l'argomentazione:

    - molte delle persone mussulmane che conosco non lo portano, anche se i motivi puramente religiosi non li ho capiti. Capisco che per voi che lo portate "cedere" alle richieste dei non mussulmani sia come "arrendersi" però vorrei cercare di capire insieme se è una battaglia che si può vincere. La mia idea è che l'ostentazione di simboli religiosi come il niqab non faccia che aumentare l'odio dei razzisti e anche degli altri e non porti a una reale integrazione. Anche se riconosciuto come legale il fatto che ci sia una battaglia legale con tutti i vari casi e cavilli che descrivete non credo come possa portare a una maggiore integrazione. Ad esempio quasi tutti in Italia sono contrari al Burqa, eppure anche quello è un simbolo religioso. E' vietato anche quello? e se quello fosse vietato, che differenza (non sostanziale, ma ideologica) c'è tra il burqa e il niqab? Intendo dire che vista dall'esterno sembra semplicemente che vi interessi difendere la vostra libertà di fare ciò che volete più che di dire che non sia un pericolo per la sicurezza.

    - Io non sono molto esperto di islam, anzi direi che non ne so quasi nulla, ma ho sentito che l'imam dell'università del cairo vieta il niqab alle studentesse in quanto non direttamente legato alla religione islamica ma solo a tradizioni tribali. Ora, io capisco che come per la Bibbia uno possa interpretare una cosa e farne venire fuori quello che vuole, però credo che sia anche lui mussulmano al 100%, eppure ritiene il niqab una cosa che bisognerebbe evitare.

    - ed ultimo; non pensate che, venendo in un paese a maggioranza cattolica, sia un segno di civiltà cercare di non ostentare troppo inutilmente un'altra religione? religione che peraltro, nell'immaginazione di molti italiani è (anche se non è vero) molto legata al terrorismo e che istiga una sorta di meccanismo difensivo nell'italiano medio. Per coloro di voi che non provengono dall'Italia, che cosa pensereste che mi mettessi a girare nei vostri paesi con un rosario al collo? Se dovessi capitare in un paese mussulmano io, capendo che nell'immaginazione comune un segno cattolico non porterebbe a nulla di buono, mi riserverei il diritto di professare la mia fede in maniera meno appariscente. Anche in quel caso io sentirei venire lesa la mia libertà, ma la mia coscienza di persona intelligente mi consiglierebbe di evitare di pubblicizzare il mio cattolicesimo a destra e a sinistra e se lo facessi mi sentirei un pochino "provocatore".

    Ora io, cercando di vedere le cose dall'altro punto di vista, che aiuta sempre vi dico, prendiamo un paese mussulmano, ad esempio l'Egitto, non un paese fondamentalista. Come pensate che lo prenderebbe la gente se andassi in giro con un visibile segno cattolico su di me, per esempio un bel rosario bello grosso? Io non credo bene, e allora, perchè ostentarlo?


    Siete sicure di combattere questa battaglia per la difesa della libertà oppure volete solo difendere i vostri ideali? credereste giusto se io difendessi il mio diritto di mostrare segni cattolici in un paese come ad esempio l'Iran? o lo bollereste come "pretestuoso", perchè io credo che la vostra battaglia sia pretestuosa....

    Grazie per l'attenzione e aspetto un punto di vista diverso, anche se pregherei le eventuali e spero molte risposte di essere giustifate con senso logico e buonsenso più che su leggi e normative.

    Marco

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  20. Buongiorno a te Marco.

    Ci ho messo un po’ a risponderti perché la tua domanda è un po’ complessa e anche perché avevo bisogno di spiegarti più cose, visto che dall’argomentazione che poni, si evince che ignori alcune cose dell’Islam o le paragoni erroneamente a delle pratiche cattoliche. Niente di male, io sono qui anche per poter dare modo a chi lo desidera di ampliare la propria conosconza sull’Islam inch’Allah (se Dio vuole).

    Riporterò alcuni spezzoni della tua argomentazione per aiutarmi nella risposta.

    Cominciamo!

    TU DICI: "La mia domanda principale è: "è così importante per voi portare questo indumento?" ecco l'argomentazione:
    - molte delle persone mussulmane che conosco non lo portano, anche se i motivi puramente religiosi non li ho capiti."

    TI RISPONDO:
    Il niqab, Marco, è un velo che copre una parte del viso lasciando scoperti solo gli occhi. Nell’Islam esistono due correnti di pensiero: alcuni lo ritengono obbligatorio (fard) altri lo ritengono raccomandato (wajib). Dunque per noi è molto importante. Per chi considera la copertura del viso obbligatoria, il niqab diventa, come l’hijab, parte integrante del vestito di una musulmana. E la copertura dell’awra, per una musulmana, è un obbligo coranico a cui si deve obbedire. Dunque, il niqab non è un simbolo, ma un indumento essenziale per il rispetto della legge islamica.

    TU DICI: Capisco che per voi che lo portate "cedere" alle richieste dei non mussulmani sia come "arrendersi" però vorrei cercare di capire insieme se è una battaglia che si può vincere. La mia idea è che l'ostentazione di simboli religiosi come il niqab non faccia che aumentare l'odio dei razzisti e anche degli altri e non porti a una reale integrazione.

    TI RISPONDO: Vedi… non si tratta di una battaglia. Il punto è che la legge è chiara ed è uguale per tutti. Noi vorremmo solo che fosse rispettata in egual misura per un cattolico, per un musulmano, per un buddhista, ECC... E ti ripeto: il niqab NON E' mero simbolo religioso.

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  21. TU DICI: Anche se riconosciuto come legale il fatto che ci sia una battaglia legale con tutti i vari casi e cavilli che descrivete non credo come possa portare a una maggiore integrazione. Ad esempio quasi tutti in Italia sono contrari al Burqa, eppure anche quello è un simbolo religioso. E' vietato anche quello? e se quello fosse vietato, che differenza (non sostanziale, ma ideologica) c'è tra il burqa e il niqab? Intendo dire che vista dall'esterno sembra semplicemente che vi interessi difendere la vostra libertà di fare ciò che volete più che di dire che non sia un pericolo per la sicurezza.

    TI RISPONDO: Il niqab è un velo semplice, che va sul viso, usato in molti paesi, dal Marocco alla Malaysia. Il Burqa invece è un tipico vestito afghano che è insieme vestito, foulard e niqab. Dunque la differenza è puramente estetica. Integrazione, Marco, non significa che dobbiamo essere tutti uguali come tessere del domino. Per alcune persone, è indifferente come ti vesti. Per loro, se sei “straniero” lo resti comunque, anche con jeans e maglietta.
    E poi dimmi, un ladro che vuole fare una rapina, parte da casa col passamontagna? No. Si veste normalmente, poi arriva nel punto dove vuole mettere a segno il suo colpo ed indossa qualcosa per non farsi riconoscere. Quindi secondo te se qualcuna volesse attentare alla sicurezza, uscirebbe di casa vestita in modo che tutti nel raggio di 20 Km la vedano???? Credimi… stà storia della sicurezza è una gran…. Bufala! Vai a leggere le statiche della comunità europea sul terrorismo…..

    TU DICI: Io non sono molto esperto di islam, anzi direi che non ne so quasi nulla, ma ho sentito che l'imam dell'università del cairo vieta il niqab alle studentesse in quanto non direttamente legato alla religione islamica ma solo a tradizioni tribali. Ora, io capisco che come per la Bibbia uno possa interpretare una cosa e farne venire fuori quello che vuole, però credo che sia anche lui mussulmano al 100%, eppure ritiene il niqab una cosa che bisognerebbe evitare.

    TI RISPONDO: Mi dispiace deluderti, ma lo Shaikh Tantawi, deceduto qualche settimana dopo il fatto, aveva personalmente rilasciato un’interviata dove dichiarava che quanto rilasciato dalla stampa non fosse assolutamente corretto. In più, lo stesso consiglio di Al Azhar (l’università di cui era responsabile) aveva rilasciato un comunicato in cui tutti i docenti tenevano a ribadire che il niqab non è mai stato ritenuto e mai sarà ritenuto fuori dall’Islam da nessun sapiente musulmano, poiché è riconosciuto da tutte le scuole che esso fa parte della tradizione islamica e non tribale e che le compagne del Profeta e le donne della prima comunità ne facevano largo uso in seguito al versetto del Corano che parlava dell’hijab (cioè della copertura dell’awra).

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    Scusami ma devo fermarmi un attimo perché mia figlia chiama. Continuerò più tardi. Spero nel frattempo di aver chiarito qualche dubbio.

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  22. Susate gli errori, ma vado proprio come il fulmine......

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  23. Mustahhab = raccomandato
    Wajib o fard = obbligatorio

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  24. Jazak'Allahu kheir per la correzione. Spesso sbaglio nel riportare wajib come raccomandato.... ho la testa dura!
    Grazie.

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